Con il termine contenzioso bancario ci riferiamo a tutte quelle procedure stragiudiziali e giudiziali che si instaurano al fine di risolvere problematiche di natura bancaria e finanziaria che possono crearsi nel rapporto Banca – cliente (imprese, ditte, enti locali, soggetti privati).

 

I casi più comuni e le procedure

Come dicevamo il contenzioso bancario è nello specifico una procedura utilizzata per la risoluzione delle controversie tra i risparmiatori e gli intermediari finanziari nell’ambito di anomalie bancarie come usura, anatocismo o interessi extra legali come anche problemi relativi ai pagamenti, per ottenere risarcimenti danni per irregolarità contrattuali e costi illegittimi, per rinegoziare prestiti e finanziamenti, ristrutturare i debiti e scongiurare le conseguenze di un’azione giudiziaria. Dobbiamo precisare inoltre che non sempre queste controversie sfociano in una causa legale in tribunale; di seguito alcuni esempi comuni di contenzioso bancario:

  • Riduzione e/o revoca di affidamenti bancari
  • Segnalazione alla Centrale dei Rischi presso la Banca d’Italia
  • Ricezione di lettere di costituzione in mora
  • Ricezione di atti di precetto/pignoramento e decreti ingiuntivi
  • Rilevamento di condizioni contrattuali illegittime da parte del correntista
  • Irregolare applicazione di spese e commissioni

 

Prima di arrivare in tribunale, il contenzioso bancario può essere risolto se si agisce tempestivamente, attraverso strumenti di risoluzione alternativa così da raggiungere un accordo bonario transattivo del contenzioso che soddisfi entrambe le parti rapidamente. Alcuni strumenti di risoluzione alternativa delle controversie sono infatti:

 

  • Negoziazione Stragiudiziale
  • Conciliazione o Mediazione Civile Obbligatoria
  • Arbitro Bancario Finanziario (ABF) utile solo per le cause antecedenti al primo gennaio 2009, che sicuramente prevede procedure più rapide ed economiche di quelle ordinarie. Prima di rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario è indispensabile presentare formalmente reclamo alla banca e, solo se neanche seguendo tale strada si è riusciti a comporre bonariamente la controversia, è possibile depositare il ricorso all’ABF, rivolgendosi al collegio territorialmente competente e versando 20 euro a titolo di spese di procedimento. Le decisioni arrivano in circa 100 giorni o poco più.
  • Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF): utile per tutti coloro che hanno subito comportamenti scorretti da parte degli istituti di credito ma non desiderano o non possono avviare una causa vera e propria. Inoltre è adatto solo alle controversie inerenti alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza, fino a un valore massimo di 500mila euro. Le procedure di mediazione vengono svolte quasi esclusivamente online: tramite il portale dell’ACF sarà possibile infatti monitorare in tempo reale l’avanzamento della mediazione. Gli arbitrati, ovviamente, sono del tutto imparziali. L’accesso all’Arbitro per le Controversie Finanziarie è gratuito e proprio tale aspetto rende tale strumento adatto anche alle controversie che coinvolgono piccoli risparmiatori e investitori. Inoltre i termini per giungere alla decisione sono ridotti e corrispondono al massimo a 90 giorni dal completamento del fascicolo.

 

Negoziazione e supporto legale

La negoziazione quindi è il primo strumento da prendere in considerazione per giungere ad una risoluzione delle controversie, quindi in caso di contenzioso bancario è indispensabile affidarsi ad avvocati specializzati in diritto bancario e finanziario in grado di assistervi nella gestione del rapporto con l’istituto di credito avviando tutte le procedure per avviare una negoziazione pacifica e ottenere accordi vantaggiosi. Prima di avviare una procedura di contenzioso è infatti necessario valutare la fattibilità della causa ed i possibili risultati economici studiando attentamente tutta la documentazione relativa al conto corrente, (al correntista o direttamente alla banca che ha l’obbligo di fornirla non oltre i 3 mesi dalla richiesta a meno che il conto non sia stato chiuso 10 anni prima). Una volta studiato attentamente il caso e le sue possibilità effettive di risarcimento (se troppo basse non avrebbe senso portare avanti la causa) si avvia una procedura di trattativa diretta con l’istituto bancario interessato. Solitamente però gli istituti bancari non sono disposti ad una trattativa senza intermediario, ed è quindi necessario rivolgersi ad un organismo di mediazione competente. Se la suddetta mediazione si rivela positiva sarà possibile ottenere un risarcimento e chiudere la posizione di contestazione senza necessità di ricorrere in Tribunale; in caso contrario, sarà necessario avviare la procedura di contestazione vera e propria aprendo una causa ordinaria con il sostegno dei propri legali esperti nel ramo bancario.

In caso di contenzioso bancario, a prescindere da quale procedura venga poi adottata, è fondamentale rivolgersi tempestivamente al proprio legale di fiducia in grado di analizzare attentamente la situazione e consigliarvi la soluzione più idonea e rapida possibile per ottenere il vostro risarcimento. Lo studio legale dell’Avv. Giacomo Quagliarella si occupa di fornire servizi di assistenza nel campo del diritto bancario offrendovi una consulenza personalizzata e studiata sulle vostre esigenze per risolvere le controversie in tempi rapidi e con risultati vantaggiosi.  Lo Studio Legale dell’Avvocato Giacomo Quagliarella, riceve i suoi clienti presso la sede di Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani) e presso la sedi di Bari in Corso V. Emanuele, 30; per informazioni o per richiedere un appuntamento potete contattarci ai numeri 347 590 4079 o 0883 617730 o inviarci un’email agli indirizzi avv.giacomoquagliarella@gmail.com
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